La tradizione e la cultura vitivinicola italiana vantano origini lontanissime. Estimatori in tutto il mondo che rendono i vini italiani tra i più amati e collezionati. Pur essendo il nostro un popolo di buongustai e conoscitori di vini, oggi sono ancora in pochi coloro che ne conoscono l’importanza. La classificazione dei vini in base alle sigle è il metodo più adatto.
Nelle nostre cantine è capitato spesso di dover raccontare quali sono i parametri che classificano un vino. Quante volte avete letto l’etichetta del vino per carpirne proprietà e caratteristiche ma alla fine vi siete affidati ai soli sensi del gusto e dell’olfatto? La classificazione dei vini regolamentata dall’Unione Europea e i vari disciplinari di produzione, aiutano il consumatore esperto e il neofita ad orientare la propria scelta. Questo gli permette di scoprire sapori e note olfattive sempre nuove o preferite. Vediamo allora nel dettaglio il significato delle tre sigle più diffuse, utilizzate per classificare in vini.
Classificazione vini: le sigle
• Vini DOC (Vini a Denominazione di Origine Controllata)
Ottengono questo riconoscimento e classificazione solo quei vini di ottima qualità e che hanno avuto almeno per 5 anni la classificazione IGT. La produzione dipende fortemente dal territorio di origine delle uve e della loro lavorazione. Le prescrizioni del disciplinare dei vini DOC prendono come riferimento il tipo di vitigno, la zona di produzione, l’acidità totale, il tipo e la durata dell’invecchiamento. Inoltre, la qualità del vino DOC è garantita anche da un team di esperti che prima di autorizzarne la commercializzazione ne analizza le proprietà chimico-fisiche e organolettiche.
• Vini DOP (Vini a Denominazione di Origine Protetta)
Introdotta nel 2008 dalla Classificazione Europea della qualità dei vini, il marchio DOP è una vera e propria tutela giuridica che indica l’origine controllata, protetta e garantita del vino. In tal modo, il consumatore potrà avere la certezza di acquistare un prodotto di cui gli è garantita la precisa area geografica di provenienza. Anche il clima che ne ha influenzato l’annata e le tecniche di produzione e trasformazione utilizzate nella zona, comprese le filtrazioni e la pressatura. I controlli a cui sono sottoposti questi vini sono molto severi. Ciò garantisce alle bottiglie messe sul mercato di essere dei prodotti eccellenti con cui è difficile competere.
• Vini IGT (Vini a Indicazione Geografica Tipica)
Il marchio IGT si riferisce a quei vini la cui produzione avviene all’interno di una precisa area geografica e le cui uve provengono almeno all’85% da quelle zone. Senza dimenticare il fatto che devono avere delle precise caratteristiche organolettiche. I requisiti richiesti per questo marchio sono meno restrittivi rispetto a quelli richiesti per il marchio DOC e fanno parte di questa categoria i vini prodotti all’interno di territori molto estesi.